Tra le rovine luccicanti della modernità e la persistenza silenziosa della natura, si muove la poesia di Fabrizio Maggi. I mercanti della vita è una raccolta che vive di contrasti potenti: il cemento e le radici, gli schermi e i tramonti, l’avidità e la cura, il rumore assordante del mercato e il sussurro del vento tra i rami. L’autore osserva con sguardo acuto il nostro tempo – dominato da algoritmi freddi, crisi ambientali incombenti e un’umanità spesso “antiquata” rispetto alle sue stesse creazioni – ma non cede alla sola disperazione. Nelle crepe del presente, Maggi scopre forme di resistenza e bellezza: la perseveranza di una goccia d’acqua sulla roccia, la dignità umile dei “vermi” che sostengono la vita, la saggezza di un giardiniere paziente, l’omaggio commosso a voci poetiche come Antonia Pozzi. Con una varietà di registri che spazia dalla critica sferzante al lirismo intimo, dal tono profetico alla riflessione metapoetica, questa raccolta offre un’esperienza di lettura ricca e sfaccettata, capace di interrogare il lettore e, al contempo, di indicare possibili sentieri di senso nel riconoscimento della nostra comune fragilità e nella riscoperta di ciò che veramente nutre la vita.
I mercanti della vita è la seconda raccolta poetica dell’autore: alcune delle poesie incluse hanno vinto il Premio Speciale della Giuria al trentunesimo Premio Nazionale di Poesia Inedita “Ossi di Seppia”.
Disponibile in ebook e in versione cartacea

Il suo percorso intellettuale, radicato negli studi filosofici (laurea triennale presso La Sapienza) e successivamente arricchito da una specializzazione magistrale in Scienze Umane per l’Ambiente (presso Roma Tre), rivela una mente incline all’indagine critica delle complessità del reale e delle sue rappresentazioni. Questa duplice formazione gli fornisce strumenti analitici acuti per decifrare le dinamiche socio-culturali e le questioni etiche che attraversano la contemporaneità, temi che trovano profonda risonanza nella sua produzione poetica.
Le sue esperienze professionali lo hanno messo quotidianamente a confronto con le sfide della formazione, dell’innovazione e del rapporto umano, riverberandosi nella sua scrittura, che mira a stabilire un contatto autentico e significativo con chi legge.
Si è avvicinato al mondo della poesia pubblicata distillando anni di osservazione, riflessione e impegno civile.
La sua scrittura si nutre di una costante osservazione del mondo da una prospettiva spesso defilata, quasi ai margini, da cui può cogliere con maggiore lucidità le contraddizioni e le tensioni sottese all’esperienza umana. È da questa posizione che il suo pensiero, spesso raccolto in un’introspezione silenziosa, trova la forza di erompere sulla pagina. Come un fiume carsico che accumula acque sotterranee per poi manifestarsi in superficie, la sua poesia è il frutto di una meditazione che, giunta a maturazione, si traduce in versi capaci di interrogare, denunciare e, talvolta, indicare barlumi di senso.
I suoi interessi per la filosofia del digitale e per le questioni di etica e sostenibilità, coltivati anche attraverso studi post-laurea, non sono meri approfondimenti accademici, ma lenti attraverso cui filtra la realtà, arricchendo la sua tavolozza tematica. Questi ambiti di riflessione si traducono in una poesia che non teme di confrontarsi con l’impatto della tecnologia sull’individuo, con la crisi dei valori e con l’urgenza di un nuovo patto tra l’uomo e l’ambiente.
Sebbene la sua attività professionale lo veda impegnato nel campo dell’educazione, è nella scrittura che trova il luogo privilegiato per elaborare la sua visione del mondo.
I suoi componimenti sono l’esito di questo lungo itinerario di riflessione e osservazione, opere in cui l’analisi critica si fonde con una sensibilità lirica attenta alle sfumature dell’animo e alla bellezza resiliente della natura. È la voce di un autore che, pur consapevole della “inutilità” pragmatica della poesia, ne rivendica la necessità come strumento di conoscenza e come spazio di resistenza etica ed estetica.