Strappi

Gli strappi di una vita, con la violenza necessaria al loro esistere, sono possibilità del nuovo, sono rottura di un equilibrio esistenziale spesso radicato nell'abitudine. I versi della raccolta suggeriscono il coraggio di non ripararli, ma di interrogarsi su quello che la vista coglie nelle aperture create e contemplare l'oltre, un luogo dove incontrare finalmente se stessi.
Gli strappi di una vita, con la violenza necessaria al loro esistere, sono possibilità del nuovo, sono rottura di un equilibrio esistenziale spesso radicato nell’abitudine. I versi della raccolta suggeriscono il coraggio di non ripararli, ma di interrogarsi su quello che la vista coglie nelle aperture create e contemplare l’oltre, un luogo dove incontrare finalmente se stessi.

Uno strappo non lo si augura a sé stessi né a chi si vuole bene. Porta con sé l’idea del danno, la fatica del riparare. Gli strappi di una vita, con la violenza necessaria al loro esistere, sono possibilità del nuovo.
Sono rottura di un equilibrio esistenziale spesso radicato nell’abitudine, nell’inerzia, nella paura di compromettere ciò che abbiamo ottenuto.
Ma nell’essere umano il desiderio di spingersi nell’ignoto, di andare oltre i confini del conosciuto, anche a un costo molto alto, quello della propria sopravvivenza, è presenza altrettanto forte e allora si tratta di nutrire la parte di sé che anela alla ricerca dell’autentico.
I versi della raccolta suggeriscono il coraggio di non riparare gli strappi, di interrogarsi su quello che la vista coglie nelle aperture create e contemplare l’oltre, un luogo dove incontrare finalmente se stessi.

Disponibile in ebook e in versione cartacea

Mario Zito
Mario Zito, nato a Catania nel 1971, da oltre vent’anni è professore di lettere al liceo. Ha sempre vissuto la scrittura come una parte essenziale della sua vita, passando dalla saggistica degli anni universitari (collaborazioni con riviste di critica letteraria e cinematografica) alla scrittura di racconti, alcuni confluiti nella raccolta “Profili frontali (viaggio in periferia)”, nel 2006.
La scrittura di poesie è la forma che lo ha accompagnato sin da ragazzo, probabilmente quella che sente più immediata e che riesce a condensare il suo pensiero in maniera più istintiva.
Nel corso degli anni ha pubblicato alcune raccolte: “Pensieri ed aporie” (1992), “Forzatamente in fuga” (1994) e “Reticenze” (2013). Ha vinto alcuni concorsi nazionali di poesia tra i quali il primo posto al premio Carducci (Castagneto Carducci, 2002).
Ha lavorato alla radio, conducendo una trasmissione settimanale sulla storia d’Italia raccontata attraverso il cinema e la musica d’autore.

carmin_Admin

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