Una raccolta che si può leggere tutta d’un fiato, oppure aprendo a caso il libro per farsi trasportare dall’emozione indotta dalla lettura di una singola poesia, ritrovando frammento temi e sensazioni che ciascuno di noi ha provato nel corso della vita.

La tirannia del tempo

Quali azioni, quali pensieri, quali sentimenti si intrecciano sino a creare l’ordito e la trama di quel tessuto variegato che è l’esistenza umana? Alcune risposte le troveremo in questa raccolta, immergendoci nelle emozioni palesi e inconsce della vita con la leggera profondità della poesia. Il libro propone tre sillogi, legate, sul piano stilistico, dalla struttura dei versi, quasi sempre distici privi di punteggiatura; mentre sul piano contenutistico il collante è costituito dall’approccio lirico verso l’esistenza, con le sue illusioni e delusioni, con il suo incanto e disincanto. In La tirannia del tempo, passato e presente si intrecciano ricordandoci tutte le…
Una raccolta di liriche dall’andamento talora speculativo, derivato dalla professione filosofica dell’autore.

Pantaloni rosa

Una raccolta di liriche dall’andamento talora speculativo, derivato dalla professione filosofica dell’autore, divise in capitoli dai titoli programmatici – Ascolto della scienza, Contro il fondamentalismo, Il crollo, Ragazzo dai pantaloni rosa, Della poesia manchevole, I suoi fiumi, Disincanto – in ciascuno dei quali, poesia dopo poesia, sviscera l’argomento, lo nutre di esempi spesso presi dalla vita quotidiana e trae conclusioni difficilmente oppugnabili. Disponibile in ebook e in versione cartacea
Gli strappi di una vita, con la violenza necessaria al loro esistere, sono possibilità del nuovo, sono rottura di un equilibrio esistenziale spesso radicato nell'abitudine. I versi della raccolta suggeriscono il coraggio di non ripararli, ma di interrogarsi su quello che la vista coglie nelle aperture create e contemplare l'oltre, un luogo dove incontrare finalmente se stessi.

Strappi

Uno strappo non lo si augura a sé stessi né a chi si vuole bene. Porta con sé l’idea del danno, la fatica del riparare. Gli strappi di una vita, con la violenza necessaria al loro esistere, sono possibilità del nuovo. Sono rottura di un equilibrio esistenziale spesso radicato nell’abitudine, nell’inerzia, nella paura di compromettere ciò che abbiamo ottenuto. Ma nell’essere umano il desiderio di spingersi nell’ignoto, di andare oltre i confini del conosciuto, anche a un costo molto alto, quello della propria sopravvivenza, è presenza altrettanto forte e allora si tratta di nutrire la parte di sé che anela…
Il nocciolo della missione poetica propugnata dall’autore sembra ricondursi alla volontà dello stesso di rendersi testimone e sostenitore di un poiesis che disdegna le tenebre e la mortificazione nel dolore, mirando, invece, alla luce, che si fa elogio alla vita e che è gloria in ogni nome di chi è venuto al mondo grazie ad un atto d’amore” (Stefania Giammillaro).

Di padre in giglio

Un dialogo fatto di voci, di gesti, di timidi balbettii, di muti sguardi tra un padre e il suo bambino, parole che dal chiasso di una casa viva mutano forma nella contemplazione della poesia. Il tempo si ferma al momento della venuta al mondo del nuovo figlio; Dio si dimentica di far sbocciare l’inverno, poiché tutti gli sguardi si posano su una stanza d’ospedale, sui volti della madre e della sua creatura. In “Di padre in giglio” Negrato racconta quali sono il segreto e la meraviglia di qualunque paternità. “Il nocciolo della missione poetica propugnata dall’autore sembra, dunque, ricondursi alla…
Quella di Colacrai è una poesia in cui si può persino avvertire l’odore della pelle (ma anche del sole della neve del sangue) così come il tanfo delle prigioni in cui si consumano agonie silenziose. Il verso a tratti si dilata, facendosi narrazione.

Ritratto del poeta in autunno

I versi di Colacrai traggono linfa dalla dimensione della storia di un genere umano che sembra aver smarrito le sue insegne e crocifigge gli angeli cui è toccata la stimmata della non conformità alla massa. […] È una poesia in cui si può persino avvertire l’odore della pelle (ma anche del sole della neve del sangue) così come il tanfo delle prigioni in cui si consumano agonie silenziose. Il verso a tratti si dilata facendosi narrazione; rifugge la cantabilità ma ha una sua musica tutta interiore che il lettore attento avverte distintamente. Le immagini germinano le une dalle altre, mai…
Come ci si sente a portare con sé mezza luna, perché tutta illumina troppo? È di questa metà che si parla nella silloge, metà cuore pieno di amore e l’altra metà oscurato dal dolore, come quel calzino spaiato che non trova mai il compagno e quando lo trova si illude che sia perfetto.

La vita (in)felice dei calzini spaiati

Come ci si sente a portare con sé mezza luna, perché tutta illumina troppo? È come stare a metà tra la sabbia e il mare, come guardare una barca sulla riva che sta affondando, come scrivere un nome sulla sabbia ma troppo vicino al bagnasciuga. Non è la perfezione, è l’illusione di poter raggiungere la felicità, ma è sempre e solo la metà di quello che si desidera. È di questa metà che si parla nella silloge, metà cuore pieno di amore e l’altra metà oscurato dal dolore, dalla sofferenza e dalla depressione. È il bicchiere mezzo vuoto, perché quando…
Le parole usate come una rete per attirare l’ingenuo lettore o la sensibile lettrice nella pericolosa rete della poesia e costringerlo, di stanza in stanza, con continui cambi di scena, a spiccare il volo.

È masticare sassi

Stefania Torri usa le parole con la giusta attenzione, per attirare chi legge nella rete (pericolosa, quando è verità e bellezza, forza e mitezza) della poesia. Una volta catturato, l’ingenuo lettore / la sensibile lettrice ha un solo destino: entrare di stanza in stanza, una dopo l’altra (ottanta, in tutto). Solo una persiana è aperta / e dietro a quella socchiusa c’è tanto da spiare, materiale narrativo in versi che stimola una propria fantasia. C’è anche lei, l’autrice, con continui cambi di scena e di vestiti, di espressioni e di “modi poetici”. Come a teatro. Con una naturalezza che impressiona,…
Il gioco delle parti è il filo conduttore di queste poesie, nelle quali l’intensità della vita e la corsa per tagliare un traguardo che sembra invece allontanarsi sempre di più costituiscono il tema che l’autrice si ritrova ad affrontare poesia dopo poesia.

Sorsi di vita

Vita e morte, gioia e tristezza, amore e dolore. Il gioco delle parti è il filo conduttore di queste poesie. L’intensità della vita e la corsa per tagliare un traguardo che sembra invece allontanarsi sempre di più costituiscono il tema che l’autrice si ritrova ad affrontare poesia dopo poesia, altalenando fra l’annaspare e lunghi respiri di sollievo. Porta su carta emozioni e parole piuttosto amare, ma sempre accompagnate da un pizzico di dolcezza. Un libro per chi sa percepire prima di conoscere. Disponibile in ebook e in versione cartacea
Leggera come la pietra da cui prende il nome, questa silloge raccoglie riflessioni e pensieri sparsi, a volte seri altre no; è un passatempo che è servito all’autore per conoscersi meglio e allo stesso scopo è offerto al lettore.

Come pietra pomice

La pietra pomice è solo un sasso e in quanto tale non vale granché. Il suo aspetto non è assimilabile a quello puro delle pietre preziose, tuttavia ha un forte valore simbolico. Grazie alla sua struttura porosa come la natura umana, la pietra pomice assorbe gli umori, le delusioni, i dispiaceri che affliggono la nostra coscienza, fluttuando, leggera, negli abissi dell’anima, planando sugli ostacoli che la vita ci pone davanti. “Come pietra pomice” racconta di riflessioni, pensieri sparsi, a volte seri altre no, è un passatempo oppure un inganno, lieve, che è servito per conoscermi meglio e a occupare la…
Una silloge poetica che scandaglia l’animo umano da diverse angolazioni, mostrandone la fragilità, dipingendo vividi quadri di attualità e portando all’introspezione.

Versi di primavere infrante

"Versi di primavere infrante" è una raccolta di poesie divisa in tre sezioni, ognuna delle quali scandaglia l’animo umano da diverse angolazioni. Le primavere infrante sono le speranze disilluse di una vita nuova, i tentativi falliti di realizzare i propri sogni, misti a rassegnazione e consapevolezza, ma anche un’indagine sulle pulsioni e le emozioni dell'uomo, comprese quelle capaci di portare lume agli abissi. Nella prima parte, Tra asfalti e terre, prendono vita quadri vividi di attualità. Ogni poesia è una fotografia di realtà appartenenti alla nostra contemporaneità, un modo per auscultare i respiri sofferenti e trattenuti del mondo. Odi dell’anima…