Si può cogliere, nel fare ermetico di questi versi, un richiamo che accompagna il lettore all’interiore, all’indispensabile rimescolio di carte e verità mancate, verso una visione più intima e totalmente soggettiva del sé.

Rancuore

Rancuore si configura come un primo tentativo di esplorazione della parola, un timido ed intricato approccio al mondo ispirante delle sillabe, un punto di rottura grave e abusante in cerca di luce. Dalle pagine di questa indagine emerge un disfacimento dettato da pesanti e pensati drammi personali, riuniti per mettere in discussione e al patibolo amore, amicizia, giustizia, famiglia, vita e soprattutto morte. Morte che è un costante dialogo diretto, educato e rispettoso di un non-luogo in fase di separazione, irrisolto nello scambio e nei suoi predicati. “Così mi tocca andar per intermezzi, così mi tocca per non morir vivendomi.”…