Un invito gentile e duro a non voltare lo sguardo, a testimoniare lo smarrimento e trasformarlo in parola, lasciando uno spazio per respirare.

Il mio malessere e altro ancora

Ne “Il mio malessere e altro ancora” Alessandra Girgenti racconta, con voce limpida e senza maschere, il paesaggio interiore di chi convive con il dolore e cerca, tra i frammenti del quotidiano, una via di riconciliazione. Sono poesie che scavano: il malessere che bussa alla porta, le cicatrici che non si cancellano, le notti insonni, ma anche la tenerezza del mare, l’Etna che osserva, i momenti di luce che ricuciono l’anima. Versi che alternano imprevedibili lampi di speranza a un’onesta malinconia, offrendo al lettore un compagno sincero per i suoi passi più fragili. Questa silloge è un invito — gentile…
Mapi e le emozioni. Il mare, i tramonti, la natura e poi l’esistenza, la vita. Questi gli ingredienti della sua nuova raccolta.

Il vento della vita

I versi di Mapi non intendono essere un consuntivo storico-filosofico, tantomeno un analisi di impianto psicoanalitico: essi trasmettono però sensibilità ed emozioni, ragioni e idee. Ritorna, nelle poesie, la premura di proteggersi in un luogo di sollievo e tutela, il desiderio di un riparo dalle tempeste, la sopportazione del male, del dolore, della paura, della morte. E la difesa duratura consiste nel parlare di bellezza “naturale”, anche confrontandosi con il tempo inesorabile, con il rammarico delle bellezze svanite, di amori non dichiarati, baci non goduti, gesti negati. Nella raccolta Il vento della vita, la poetessa è attenta alla sequenza delle…