Il nocciolo della missione poetica propugnata dall’autore sembra ricondursi alla volontà dello stesso di rendersi testimone e sostenitore di un poiesis che disdegna le tenebre e la mortificazione nel dolore, mirando, invece, alla luce, che si fa elogio alla vita e che è gloria in ogni nome di chi è venuto al mondo grazie ad un atto d’amore” (Stefania Giammillaro).

Di padre in giglio

Un dialogo fatto di voci, di gesti, di timidi balbettii, di muti sguardi tra un padre e il suo bambino, parole che dal chiasso di una casa viva mutano forma nella contemplazione della poesia. Il tempo si ferma al momento della venuta al mondo del nuovo figlio; Dio si dimentica di far sbocciare l’inverno, poiché tutti gli sguardi si posano su una stanza d’ospedale, sui volti della madre e della sua creatura. In “Di padre in giglio” Negrato racconta quali sono il segreto e la meraviglia di qualunque paternità. “Il nocciolo della missione poetica propugnata dall’autore sembra, dunque, ricondursi alla…
Un linguaggio che attraversa giorni e stagioni in maniera orizzontale: la città impenetrabile, il delirio umano, la carezza gentile della sera. Un viaggio parallelo capace di fotografare, a parole, tutta la realtà circostante.

Cercando di non essere invano

Un linguaggio che attraversa giorni e stagioni in maniera orizzontale: la città impenetrabile, il delirio umano, la carezza gentile della sera. Un viaggio parallelo capace di fotografare, a parole, tutta la realtà circostante. Nulla viene lasciato indietro. Claudio possiede questa notevole caratteristica umana e poetica - uno sguardo attento e amorevole per il prossimo e per tutti gli aspetti che lo caratterizzano (dalla prefazione di Patrizia Baglione). Attendo che giunga nel vuoto l’azzurro, mentre un piccolo lume mi custodisce indorandomi. Non appena l’orologio ritardatario avrà cavato il sole dal ventre dell’ombra, allora saliremo su una altalena per sporcarci mani e…
Un viaggio dell’anima che si rapporta con gli affetti e con la realtà verdeggiante della Riviera del Brenta, bagnata dal fiume dell’aristocrazia veneta. L’anima è un vero e proprio oggetto messo in esposizione, come in un museo, mentre talvolta è un cantiere aperto.

Ho sete di cuore

Fuoco e focolare, passione e affetti: la poesia di un campo di papaveri accende, attraverso il rossore della pelle del fiore, i fotogrammi di una quotidiana esistenza, nella quale anime sensibili si incrociano, si sfiorano, sospirano e camminano al proprio destino. Il fiore di maggio è il fil rouge che tiene unito questo bouquet di poesie. Abbiamo sete di cuore: la poesia svela delicatamente come siamo fatti per amare e per essere amati. La poesia mette a nudo l’anima, la quale si presenta con la propria esposizione di sentimenti e di vivide emozioni ed è messa in mostra come tra…